Oct 28, 2012

Uragano

Qui oggi tutti in allarme perché sta arrivando l'uragano Sandy.

Supermercati presi d'assalto, scaffali vuoti.

Alcuni amici hanno atteso un'ora davanti ai supermercati prima di poter entrare a fare la spesa.

Devo dire che forse ho preso un po' sottogamba la cosa.

Alle 2pm del 28 ottobre il mio frigo conteneva della birra, della coca zero, due mele rinsecchite e un pezzo di asiago ammuffito.

Sono andato al super, ho fatto la spesa. Poi ho guardato il cestino.

L'ho svuotato e l'ho riempito di nuovo. Sta volta con giudizio.

Una bottiglia di Nero d'Avola, una di Franciacorta, una di Frappato, una di Ciliegiolo, una di Cabernet Sauvignon della California e una di Etna Rosso.

Biscotti, Nutella, Parmigiano, Prosciutto di San Daniele, uova, formaggio spaghetti, yogurt, frutta...

Direi che posso anche sopravvivere.

Abito al confine con la zona rossa. Credo che la stiano evacuando ora: hanno paura che, da un lato l'East River dall'altro l'Hudson river, inondino la città.

Hanno appena sospeso, alle 7pm, cioè 30 minuti fa, tutti i servizi della metropolitana e non si sa se domani il servizio potrà riprendere. I negozi, i bar e i ristoranti stanno chiudendo o hanno già chiuso per lasciar tornare a casa i lavoratori.

Domani scuole chiuse, molti uffici chiusi e lo saranno anche i negozi, perché tutti i lavoratori, senza il servizio pubblico non saprebbero come arrivare al posto di lavoro o come tornare a casa in caso di nuove interruzioni.

Io vivo al 6° piano, più che le inondazioni spero non cada acqua dal soffitto e che il lastrico solare sia stato spalmato bene...

Carico le batterie a computer e cellulare, anche se poi, se va via la luce e non ci saranno né internet e nemmeno la rete GSM, saranno entrambi due mattonelle inutili.

Non so cosa pensare: non ho mai vissuto in un paese dove arrivano tempeste di questo tipo: solo qualche nubifragio a Milano con qualche albero caduto.

Quindi non so dire se sono gli americani che hanno la vocazione drammatica e che si parano il culo per evitare morti e feriti inutili (sempre meglio dell'italian style, visto che pare che a l'Aquila qualche vita si poteva salvare), oppure se sta davvero per succedere un casino.

E io che mi ero proposto di andare in palestra: il sindaco Bloomberg prospetta due o tre giorni chiusi in casa.

Per fortuna ho da leggere.

Qui sono le 7.44 pm (abbiamo ancora l'ora legale per una settimana) e voi lettori (?!? chissa se qualcuno legge davvero) state ronfando o quasi.

Stay tuned!

Colonna sonora: Singin' in the rain - Gene Kelly

Oct 17, 2012

Journey


Journey

Scritto in volo. Postato in ritardo. Sui voli BA non c'è il wi-fi.

Il 747 è un aereo vecchio, ma affidabile.
È un gigante, ma accanto all'A380 sembra una caccoletta.

Prendo il primo. Ci mette un bel po' prima di riuscire a staccarsi da terra e fa un certo effetto... mi piacerebbe provare l'effetto decollo anche sul secondo.

La mente piena di pensieri, organizzo le future giornate.

Devo fare in fretta. Tre mesi passano veloci e ci sono un sacco di cose da fare.

Bisogna metter subito un po' di carne al fuoco, sennò gli USA col cavolo che te lo danno il visto E2.

Si prepara il sorriso a 32 denti per l'agente di frontiera. Anzi, 31. Mi manca un dente del giudizio.

Homeland security.

Mentre scrivo siamo sopra al Vemont. Arrivò previsto fra 47 minuti.

Sono atterrato... Mi hanno fatto entrare!

L'agente di frontiera mi ha chiesto cosa volessi fare, ci ha pensato su, poi augurandomi "all the best" mi ha timbrato il passaporto.

Ora, dopo una giornata di 22h, me ne vado a nanna.

Nighty night!

Aereoporto

Beh, il grande giorno è arrivato. (Di nuovo).
Si riparte con il nuovo progetto, meno impegnativo economicamente, più immediato nei tempi, pensato per i golosi!

Scrivo dall'aereoporto di Linate.

Un po' di ansia perché non sono sicuro mi faranno entrare negli USA: dovrei rimanere fuori un altro mese...

Più tardi saprete!

Stay tuned!