May 23, 2012

Have a nice day, sir!

Vi sembrerà una cosa stupida.
Iniziare a vivere in una città multietnica fa un certo effetto.

Io, italiano, non sono abituato ad entrare in un caffè e farmi servire un espresso da un barista asiatico, in un bar e farmi preparare un Long Island da un bartender di colore e da Starbucks un Chai Tea Latte "tall" da un caucasico.

Semplice: a Milano non capita.

Ce la vedete la sciura o il sciuro "legopidellino" che va dal tabacchino gestito da un africano o un asiatico a prendere caffè, sigarette e "Grattino" con sottobraccio "Libero"?
Credo che il gestore vivrebbe a fatica o chiuderebbe per fallimento sempre che non gli incendino il negozio prima.

In Italia siamo disastrati economicamente e anche nella preistoria.

Qui, economicamente, non sono messi bene ma in quanto all'integrazione, almeno qui a NY, sono avanti anni luce. Sono migliori anche per come trattano i clienti.

Oggi sono andato da Bed Bath & Beyond a comprare un po' di cose per il cesso.
Se vado alla Rinascente nessun commesso/a spontaneamente mi saluta, mi chiede come io stia e come vada la mia giornata solo perché ci siamo incrociati nel negozio.

Lo stesso capita da ogni parte. Anche il cassiere del fastfood o di Starbucks è carino affabile e sorridente.
Cordialità anglosassone vs insofferenza latina?

Non so.




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